Restituzione delle 15 proposte
Questa pagina raccoglie l’accurata trascrizione delle schede di progetto elaborate dai 15 gruppi di lavoro durante l’incontro di Questa è la mia Terra 2025. Ogni scheda è stata riportata fedelmente, così da rendere disponibili a tutte e tutti le idee sviluppate nei tavoli. Per garantire la massima trasparenza, è disponibile anche la cartella con le foto dei documenti originali, suddivise per gruppo di lavoro.
Le proposte qui raccolte sono il frutto di un laboratorio collettivo e vengono restituite come patrimonio condiviso di tutti i partecipanti. Ognuno è libero di utilizzarle e rilanciarle nel proprio ambito di attività, a condizione che venga sempre riconosciuta la fonte: “Laboratorio proposte condivise QELMT 2025”.
Da un processo di sintesi collettiva condotto a partire da queste 15 proposte, sono nate 4 proposte di sintesi, cui si aggiunge una quinta proposta elaborata dal gruppo dei facilitatori. Puoi consultarle nella pagina dedicata: Le 4 Proposte di sintesi + 1
Indice delle proposte in ordine per gruppi di lavoro
Clicca sul titolo per navigare all’interno della scheda progetto completa.
Tav. 1 – Choose Sicily
Rafforzare il legame tra università e imprese con legge regionale di principio e criteri premiali per assumere giovani laureati siciliani.
Tav. 2 – Unimpresa
Creare un ente regionale che connetta università e lavoro, con sportelli, piattaforma e sostegno all’imprenditorialità.
Tav. 3 – Simenza – La Sicilia germoglia
Stop ai contributi a pioggia: investire in hub tematici S3 per innovazione, ricerca e lavoro qualificato nei territori.
Tav. 5 – Uni-verso la Sicilia
Rendere più attrattive le università siciliane con nuova offerta formativa e laboratori collegati ai territori.
Tav. 7 – Uni-Sicilia Pass
Carta di mobilità universitaria gratuita per trasporti e luoghi di cultura, riducendo i costi per studenti
Tav. 8 – Definisci niente
Università diffuse, ricerca-azione e servizi autogestiti per rilanciare aree interne e rendere attrattivi i territori.
Tav. 10 – Travagghianza
Piattaforma digitale per valorizzare mestieri siciliani, connettere formazione, bandi e opportunità di lavoro.
Tav. 11 – Abitazioni cooperative studentesche
Student housing autogestito con spazi comunitari e servizi condivisi, per ridurre costi e creare comunità.
Tav. 12 – Conoscere per restare
Ente terzo che orienta studenti mappando opportunità locali, offrendo sportelli, consulenze e storie di successo.
Tav. 13 – Link Lab Sicilia
Cluster territoriali che connettono atenei e imprese per progetti concreti e formazione specialistica.
Tav. 14 – CooperHub
Quattro hub universitari che mettono in rete imprese, scuola, comunità e istituzioni per lo sviluppo locale.
Tav. 16 – Quassùd
Partnership tra università, PA e privati per welfare studentesco, orientamento e aggiornamento dell’offerta formativa.
Tav. 17 – MEDI
Istituto mediterraneo per lo sviluppo sostenibile: polo di eccellenza su clima, risorse idriche e digitale.
Tav. 18 – Consorzio Talenti-Imprese
Collegare laureati e PMI siciliane con incentivi, mappatura settori chiave e orientamento formativo mirato.
Tav. 19 – Unni persi i scarpi u Signuri
Università protagonista nelle scelte territoriali: tavoli tecnici, sportelli e spazi di dialogo per studenti.
Tavolo di lavoro n.1
Titolo sintetico della proposta: CHOOSE SICILY: RAFFORZARE L’ASSE SCUOLA – UNIVERSITÀ – IMPRESE
Problema: Gli studenti siciliani spesso decidono di migrare perché reputano che fuori ci siano migliori connessioni tra gli atenei ed il mondo del lavoro.
Dati ed evidenze a supporto: Nel Mezzogiorno il 73,9% dei laureati trova lavoro entro 1 anno (vs. 82,3% del Nord). Nel 2018 un quarto degli immatricolati residenti al Sud si è spostato nel Centro-Nord.
Descrizione della proposta (max 150 parole):La proposta intende rafforzare il rapporto tra università e imprese siciliane attraverso incentivi, orientamento e misure concrete per l’occupazione giovanile qualificata. Proponiamo una legge di Principio Regionale che, pur in assenza immediata di risorse vincoli i futuri finanziamenti provenienti da Stato, EU o PNRR, e includa CRITERI PREMIALI per le aziende che stipulano con gli atenei nei progetti, attività e tirocini convenzionati per studenti, assumano giovani laureati (entro 1 anno dal titolo) e valorizzino residenti siciliani. Un modello virtuoso per trattenere talenti e sostenere lo sviluppo del territorio.
Cosa cambierebbe nella vita di tutte e tutti noi? Cambierebbe la prospettiva dei giovani siciliani: più opportunità di lavoro qualificato, meno necessità di emigrare, più fiducia nel futuro. Le imprese avrebbero accesso a competenze fresche e innovative; le università sarebbero fattori dello sviluppo.Insieme si costruirebbe un ecosistema più forte, capace di trattenere talenti e creare valore condiviso. Per il territorio significherebbe crescita, attrattività, innovazione, coesione e sostenibilità.
Chi può fare la differenza? Regione Siciliana, Atenei siciliani, Scuole secondarie di II grado, ITS e altri enti di formazione, Camere di Commercio, Imprese operanti nel territorio siciliano, Enti del Terzo Settore, Organizzazioni studentesche e sindacati
Come si lega al tema del diritto a restare? Si lega garantendo opportunità concrete in Sicilia: lavoro, formazione e innovazione che permettano ai giovani di scegliere di restare.
Tavolo di lavoro n.2
Titolo sintetico della proposta: UNIMPRESA: LAVORO, STUDIO E IMPRENDITORIA
Problema: La Sicilia è tra le regioni con il tasso d’occupazione più basso, a causa della carenza di rete tra aziende, atenei, istituzioni, ricerca e studenti stessi.
Ciò causa impoverimento del territorio.
Dati ed evidenze a supporto:
- Il 25% dei siciliani che studiano fuori torna in Sicilia a lavorare.
- Il tasso di occupazione dei laureati siciliani è circa 77%, contro 88% della media nazionale.
- I laureati siciliani sperimentano il più alto livello di overeducation: oltre il 40% contro meno del 30% nazionale.
Descrizione della proposta (max 150 parole):
- Creazione di un ente regionale con sportelli nei vari atenei.
- Fondi U.E. / nazionali / regionali, attraverso bandi.
- L’ente è dedicato all’incontro tra formazione universitaria e mondo del lavoro.
- Utilizzo di piattaforma online e canali social per pubblicizzare e diffondere i programmi.
- Meccanismi di premialità per aziende e atenei.
- Supporto all’imprenditorialità.
Cosa cambierebbe nella vita di tutte e tutti noi?
- Maggiore accesso al mondo del lavoro.
- Riduzione della “fuga di cervelli”.
- Aumento occupazione.
- Sviluppo a livello territoriale.
Chi può fare la differenza?
- Regione Sicilia
- Università siciliane
- Imprese locali
- Associazioni
- U.E.
Come si lega al tema del diritto a restare? Permette una maggiore stabilità economica e lavorativa. Rafforza il tessuto sociale.
Tavolo di lavoro n.3
Titolo sintetico della proposta: SIMENZA – LA SICILIA GERMOGLIA
Problema: La scarsa fiducia degli studenti universitari sulle possibilità di trovare in Sicilia un’occupazione adeguata alle loro competenze in maniera equa e meritocratica.
Dati ed evidenze a supporto: Solo il 25% degli ingressi nel mercato del lavoro è destinato agli under 30; i laureati al Nord hanno il 46,9% di probabilità in più di essere assunti; la migrazione di 25.000 studenti del sud all’anno. La proroga per 7 anni delle misure “Resto al Sud” per carenza di richieste.
Descrizione della proposta (max 150 parole): La proposta prevede di abolire contributi discrezionali e a pioggia della Regione e dell’ARS e di destinarli alla creazione di hub tematici fisici e digitali, dedicati ai poli delle strategie S3, che concentrino gli investimenti in ricerca e innovazione sugli ambiti di eccellenza specifici di ciascun territorio (in Sicilia: patrimonio naturalistico, agroalimentare, turismo, ICT). Dare in modo permanente istituzioni miste imprese e coordinatori per moltiplicare e comunicare in modo trasparente le opportunità per i laureati.
Cosa cambierebbe nella vita di tutte e tutti noi? La possibilità di tenere in Sicilia competenze e cervelli, a discapito della cultura dell’assistenzialismo e della clientela politica; La democratizzazione dei processi; La possibilità di far crescere un capitale umano che metta al centro il merito e l’autoimprenditorialità con conseguente crescita dei posti di lavoro e del PIL; La possibilità di invertire la rotta dello spopolamento della Sicilia.
Chi può fare la differenza?
- Regione Siciliana promotore e finanziatore del programma
- Imprese locali e P.A.: luoghi di inserimento lavorativo dei beneficiari
- Reti civiche: promotori / disseminazione del programma
- Agenzie del lavoro e incubatori: partner fisici degli hub
Come si lega al tema del diritto a restare? La proposta intende fare sì che tra la fuga e il fallimento i laureati possano scegliere una terza via, quella di restare, non per rinuncia ad altre opportunità, ma per scelta.
Tavolo di lavoro n.5
Titolo sintetico della proposta: UNI-VERSO LA SICILIA
Problema: Le università siciliane risultano essere meno attrattive rispetto a quelle del Centro-Nord, sia nei confronti degli studenti siciliani che di quelli provenienti dalle altre regioni.
Dati ed evidenze a supporto: Le università siciliane ricoprono posizioni basse nella classifica Censis 2025/2026. La percentuale di rinuncia agli studi è del 18,6% contro il range 16-19 del Centro-Nord (2016). Solo il 6,7% degli studenti in Sicilia proviene da altre regioni (la metà dalla Calabria, fonte La Repubblica).
Descrizione della proposta (max 150 parole): La proposta ha l’obiettivo di incrementare l’attrattività delle università siciliane, attraverso due linee di intervento tra loro complementari: variazione nella offerta formativa e comunicazione. Le azioni che insistono sulla variazione dell’offerta formativa si concentrano sulla necessità di creare una maggiore integrazione tra università e territorio. A questo scopo si propone: promuovere attività laboratoriali nei corsi di studio che mettano in contatto studenti e territorio; promuovere azioni di sperimentazione in luoghi con specificità territoriali nonché in aree a rischio spopolamento; creare una rete tra gli atenei dell’isola.
Cosa cambierebbe nella vita di tutte e tutti noi?
- Incremento del numero di studenti, in primis siciliani, che frequentano le università locali.
- Miglioramento della qualità dell’offerta formativa.
- Potenzialità nell’attrarre studenti e competenze provenienti da fuori regione.
- Rafforzamento del tessuto sociale ed economico
- Maggiore e migliore rapporto tra università e territorio, implementando la dotazione di capitale sociale dell’isola.
Chi può fare la differenza?
- QELMT: Soggetto promotore.
- Università Siciliane: Partner di progetto.
- Rete di organizzazioni QELMT: Partner di progetto.
- U.E.: Finanziamento.
- Regione Sicilia: Finanziamento e supporto.
- MIUR: Finanziamento e PNRR.
Come si lega al tema del diritto a restare? Il diritto a restare passa inevitabilmente dalla qualità dell’abitare un territorio. Si avrebbe la possibilità di studiare in Sicilia con un’alta qualità formativa, data soprattutto dagli scambi con realtà rappresentative del territorio, puntando anche sull’attrazione di studenti fuori sede. Aumenta il capitale sociale e si pratica la capacità di aspirare.
Tavolo di lavoro n.7
Titolo sintetico della proposta: UNI-SICILIA PASS
Problema: Alto costo dei trasporti in Sicilia per studenti.
Dati ed evidenze a supporto:
- La spesa media annua per i trasporti degli studenti siciliani è doppia rispetto a quella degli studenti del Centro-Nord (Almalaurea 2005).
- Ad oggi l’unica agevolazione è il rimborso spese ex post solo oltre i 15 km di distanza dalla sede universitaria e per studenti con ISEE entro i 30.000 €.
Descrizione della proposta (max 150 parole): Creazione di una carta della mobilità studentesca che permetta l’accesso gratuito ai mezzi di trasporto pubblico regionale e ai luoghi della cultura.
Cosa cambierebbe nella vita di tutte e tutti noi?
- Riduzione dei costi per i fuori sede immatricolati in una università siciliana.
- Maggiore accesso alle opportunità culturali in Sicilia.
- Maggiore attrattività della Sicilia come sede universitaria.
Chi può fare la differenza?
- Regione Sicilia
- Università
- Istituzioni locali
- Istituzioni della cultura
Come si lega al tema del diritto a restare? Punto a favore nella scelta di una università siciliana.
Tavolo di lavoro n.8
Titolo sintetico della proposta: Definisci niente: a partire dalle sfide, le potenzialità e la realtà dei territori, un modello di sviluppo basato su università diffuse e auto-gestione servizi territoriali.
Problema:
- Opportunità post-laurea limitate in Sicilia.
- Qualità dei servizi e attrattività territoriale ridotte.
Dati ed evidenze a supporto:
- 3 Università pubbliche (+1 privata).
- Nessun polo universitario decentrato nell’entroterra (tranne *).
- Sedi decentrate su specifiche facoltà.
Descrizione della proposta (max 150 parole):
- Proposta di finanziamento per il Centro Studi con 1 mln + 500k annui per un progetto di ricerca-azione di 3 anni compresa di coordinamento;
- 6 gruppi di lavoro territoriali, ciascuno composto da 6 ricercatori su 6 poli regionali (ex. Palermo, Catania, Messina, Enna, Trapani, Ragusa con un raggio di 30km rispetto al polo).
- Anno 1: mappatura → logistica,servizi, spazi vuoti, esigenze territorio, tessuto imprenditoriale.
- Anno 2:
- proposte da discutere anche in dibattiti pubblici e tavoli tra i poli universitari diffusi decentrando le facoltà nelle peculiarità dei territori.
- Modello di servizi autogestiti per alloggi “antispopolamento” da universitari che dovrebbero vivere quei posti, ma anche spazi aggregativi forniti dal pubblico (ex. beni confiscati) che aiutino a rendere attrattivo il territorio dopo un investimento sull’abitabilità degli spazi.
- Erasmus interno con altre università italiane.
- Anno 3: rendere le proposte amministrativamente fattibili per diventare proposte concrete (ex. accordi prefattibilità tecnico-economica)
Questi 3 anni devono generare tutto il niente.
Cosa cambierebbe nella vita di tutte e tutti noi?
- Maggiore dinamicità per gli studenti universitari per la creazione di un modello che sia affine alle loro esigenze;
- Riconsiderazione e rivitalizzazione delle aree interne, aumentandone vivibilità e attrattività della ricerca che genera finanziamenti;
- opportunità formative e quindi più coerenti con le necessità del territorio;
- crescita del senso di responsabilità della gestione di spazi e servizi, provocando un conseguente accrescimento di un tessuto sociale vivo.
Chi può fare la differenza?
- Regione Sicilia: ente promotore e finanziatore.
- Università siciliane: patto di co-responsabilità e collaborazione nella sperimentazione
- Enti del terzo settore: gestione della ricerca e coordinamento
- Enti locali: collaborazione alla mappatura e co-partecipazione.
- Unione Europea: co-finanziamento progetti satelliti funzionali alla sperimentazione.
- Cittadinanza: accoglienza della ricerca e messa a disposizione degli spazi privati.
Come si lega al tema del diritto a restare? Permette di studiare e fare ricerca in Sicilia, fare ricerca sui territori per comprendere sfide e opportunità. Generare rete, competenza, auto-determinazione, fermento sociale, innovazione dal basso per radicare il territorio. Generare opportunità di lavoro e studio in più luoghi che si stanno spopolando.
Tavolo di lavoro n.10
Titolo sintetico della proposta: TRAVAGGHIANZA: LAVORO IN SICILIA
Problema: Eliminare l’asimmetria informativa e mettere in connessione idee, opportunità, competenze.
Dati ed evidenze a supporto:
- Più del 40% delle persone laureate svolge mansioni non coerenti col titolo di studio e 46 imprese su 100 non trovano profili desiderati.
- Laureati di I livello: Nord occupati: 82,3%, Sud occupati: 73,9%
- Laureati di II livello: Nord occupati: 85%, Sud occupati: 72,7%
- Salari laureati I livello: Nord 1508 euro VS 1433 euro
- Salari laureati II livello: Nord 1521 euro VS 1315 euro
Descrizione della proposta (max 150 parole): Creazione di una piattaforma incentrata sui mestieri siciliani che ripercorra la storia e il territorio, il cui filo rosso è il concetto di restanza e tornanza. Alla base: la conoscenza della storia dei mestieri e la loro trasformazione. L’obiettivo è indirizzare nella formazione, connettere bandi, opportunità di lavoro e competenze lavorative, promuovendo l’identità dei mestieri, rinnovandoli.
Cosa cambierebbe nella vita di tutte e tutti noi? La proposta è indirizzata a tutte e tutti coloro che vogliono restare o tornare in Sicilia: studenti, lavoratori, neo-laureati e imprese.
Chi può fare la differenza? Università siciliane, ITS, scuole superiori, Regione ed enti locali, Centri per l’impiego, Imprese, associazioni, cooperative, Istituzioni europee, Studi di consulenza di finanza agevolata, Associazioni di categoria
Come si lega al tema del diritto a restare? Mantenendo viva la conoscenza e creando opportunità di lavoro si permette ai siciliani di esercitare il diritto a restare e tornare.
Tavolo di lavoro n.11
Titolo sintetico della proposta: ABITAZIONI COOPERATIVE STUDENTESCHE
Problema: L’esperienza universitaria degli studenti siciliani è limitata a causa della carenza di un sistema integrato di alloggi e spazi socio-culturali.
Dati ed evidenze a supporto:
- 50% di biblioteche in meno rispetto alla media nazionale.
- Copertura di alloggi circa 2% contro il 7% della media nazionale.
- Costo della mobilità doppio rispetto al centro-nord.
Descrizione della proposta (max 150 parole): La proposta, prendendo spunto da esperienze in Danimarca e Germania, prevede l’introduzione di un modello di student housing cooperativo. Si tratta di spazi autogestiti dagli studenti in cui alla gestione della residenza universitaria si affianca l’offerta di servizi comunitari come biblioteca universitaria, aula studio, bike/car sharing, orti urbani, mensa, ecc.
Il progetto è sostenibile se costantemente co-progettato a misura di studente.
Cosa cambierebbe nella vita di tutte e tutti noi?
- Aumento di servizi per gli studenti e aumento dell’attrattività dell’ateneo.
- Maggiore responsabilizzazione degli studenti e senso di comunità.
- Abbattimento delle spese di gestione e del carico dei costi per le famiglie.
- Riduzione dell’impatto ambientale (a lungo termine).
Chi può fare la differenza?
- Attori istituzionali: Atenei, ERSU Regione, Comune (fornitura locali, spese).
- ETS: Cooperative studentesche e associazioni (co-progettazione e co-gestione).
- Attori privati: Sponsor/fornitori (produttori auto, bici, ecc.).
Come si lega al tema del diritto a restare? Migliorando l’esperienza di vita universitaria e riducendo l’impatto economico sulle famiglie, gli studenti e le famiglie scelgono di iscriversi in un ateneo siciliano.
Riducendo i costi di gestione dei servizi, la Regione può aumentare il numero di aventi diritto.
Tavolo di lavoro n.12
Titolo sintetico della proposta: CONOSCERE PER RESTARE
Problema: I giovani siciliani non hanno piena conoscenza e consapevolezza delle opportunità formative/lavorative offerte dal territorio siciliano.
Dati ed evidenze a supporto:
- 40% laureati siciliani non svolge mansioni coerenti al percorso di studi.
- 78% degli studenti percepisce la Sicilia come regione con meno opportunità.
- Tasso d’occupazione più elevato al centro/nord Italia.
Descrizione della proposta (max 150 parole): Creazione di un ente terzo ibrido (fondazione, impresa sociale, rete di organizzazioni): mediatore e catalizzatore tra i bisogni degli studenti e l’offerta formativa/lavorativa. L’ente dovrà prevedere:
- mappatura delle realtà economiche e sociali;
- sportello permanente di orientamento/accompagnamento;
- consulenze personalizzate;
- elaborazione di dati utili per prendere una scelta consapevole;
- produzione di contenuti su esperienze di successo che possano ispirare i giovani a restare.
Cosa cambierebbe nella vita di tutte e tutti noi?
- Maggiore consapevolezza dell’offerta locale.
- Creazione di un circolo virtuoso e generativo.
- Riduzione dell’emigrazione universitaria.
Chi può fare la differenza?
- Promotore: Ente terzo costituendo.
- Partner: Università e scuole siciliane, ETS (es. ACLI, ASP, …).
- Finanziatori: Regione Siciliana, enti locali, privati, UE.
Come si lega al tema del diritto a restare? Conoscere le opportunità del territorio e le esperienze di successo consente ai giovani di scegliere consapevolmente se partire o restare.
Tavolo di lavoro n.13
Titolo sintetico della proposta: LINK LAB SICILIA
Problema: Mancanza di opportunità lavorative post-laurea in Sicilia.
Dati ed evidenze a supporto:
- A 5 anni dal titolo, il 77% dei laureati è occupato in Sicilia a fronte di una media nazionale dell’88%.
- Il 40% dei lavoratori siciliani svolge mansioni non coerenti col proprio titolo.
- La maggior parte dei laureati (~60%) sceglie un lavoro da dipendente piuttosto che da autonomo.
Descrizione della proposta (max 150 parole): Il Centro Studi può individuare gli ambiti lavorativi più ricercati nelle province e sottoporli a dei cluster di professori universitari degli atenei siciliani in modo da indirizzare l’offerta formativa. Degli enti (pubblici o privati) convenzionati con il Centro Studi elaboreranno dei progetti concretamente attuabili nei vari territori, da sottoporre a finanziatori (bandi, borse di studio, donazioni di enti filantropici, ecc.) per consentire agli studenti di conseguire una formazione specialistica idonea all’espletamento del progetto.
Cosa cambierebbe nella vita di tutte e tutti noi? Gli studenti che si accingono alla ricerca di un’occupazione lavorativa post-carriera avrebbero accesso a un ventaglio più ampio di conoscenze e impieghi lavorativi effettivi nel territorio, e di contro le aziende locali ne trarrebbero un maggior numero di impiegati.
Chi può fare la differenza?
- Poli universitari siciliani come promotori del progetto.
- Fondazioni come finanziatori.
- Comuni (Informagiovani), Province e Hub come attuatori effettivi.
- Tra gli altri partner anche ANCI.
Come si lega al tema del diritto a restare? Più opportunità di studio ai giovani siciliani all’interno del loro territorio e successiva occupazione lavorativa efficace e quanto più immediata.
Tavolo di lavoro n.14
Titolo sintetico della proposta: COOPERHUB
Problema: Ecosistema Sicilia non genera opportunità post-laurea a causa di: frammentazione e scarsa cooperazione tra gli attori che potrebbero generare sviluppo (università, tessuto economico, politica, comunità, scuola).
La frammentazione, in questo contesto, l’orientamento alle scelte formative, personali e professionali rischia di non andare nella direzione di una buona qualità di vita e lavoro.
Dati ed evidenze a supporto:
- Tasso di occupazione femminile 28-39% sud VS 52-67% nord
- Dimissioni volontarie di lavoratrici con figli piccoli: 93% Sud.
- Tasso occupazione donne laureate: 44% Sud vs. 70% Nord.
- Natalità giovani donne la più bassa in Italia (31,7 anni)
- NEET Sicilia 15–29: al 27,9%.
- Tasso occupazione 15–29: al 23%.
- A 5 anni dalla laurea: il 19% dei laureati al Sud va al Nord, solo il 8% rientra
- Mobilità dei laureati: tutte le provincie siciliane in negativo
- 60% dei laureati siciliani lascia la regione a 3 anni dal titolo
- Criticità: collaborazione università–imprese (Fondazione CRUI) e scarsa R&D (Regione Sicilia).
Descrizione della proposta (max 150 parole): La creazione di 4 HUB presso le principali sedi universitarie. Ciascun HUB avrà lo scopo di mettere in co-operazione università, scuola, tessuto economico, politica, istituzioni, comunità, cittadini rappresentanti. I quali a partire dalla ricerca su un problema specifico territoriali, costruiscono soluzioni/progettualità e identificano tra neo-laureati siciliani le figure proposte.
Cosa cambierebbe nella vita di tutte e tutti noi?
- Creazione ecosistema stimolante.
- Coinvolgimento di neo-dottorati e laureati in sviluppo del territorio.
- Coinvolgimento e risoluzione collettiva stimolando l’autodeterminazione
- Incremento ricerca e collaborazione
- Incremento impiego giovanile in imprese innovative.
Chi può fare la differenza?
- Università siciliane: facilitatore collaborazione.
- Enti locali e Regione Siciliana: finanziatori.
- Enti del terzo settore: animazione di comunità.
- Tessuto economico: rete di imprese per sviluppo etico del territorio.
- Scuole: orientamento alle scelte e indirizzo.
Come si lega al tema del diritto a restare? Il diritto a restare si lega indissolubilmente alla qualità dell’ecosistema sociale ed economico nella prospettiva del benessere integrale della persona. La coesione sociale e territoriale creerebbero terreno fertile per restanza e sviluppo.
Tavolo di lavoro n.16
Titolo sintetico della proposta: QUASSÙD
Problema: Anche nel 2025 rimane ampio il divario tra tipologia di laureati e tipo di professioni richieste. Si aggiunge il gap tra gli stipendi guadagnati dai giovani negli atenei del Sud, rispetto ai colleghi laureati nelle università del Nord. Queste dinamiche spingono, ogni anno, migliaia di studenti a proseguire il proprio percorso formativo fuori dai confini regionali.
Dati ed evidenze a supporto:
- I laureati di II livello del Nord guadagnano il 15% in più dei laureati magistrali al Sud (Almalaurea 2024).
- Il 42% dei diplomati del mezzogiorno decide di proseguire gli studi altrove. Inoltre la metà dei laureati triennali decidono di specializzarsi in atenei fuori regione (Almalaurea 2025).
- Solo l’11% degli annunci lavorativi pubblicati nel mese di aprile 2025 era rivolto a laureati; l’80%. dei contratti proposti è a tempo determinato;
- 46 aziende su 100 prevedono di non trovare profili idonei (excelsior informa, aprile 2025)
Descrizione della proposta (max 150 parole): La nostra proposta intende implementare la sinergia di partenariati tra enti strategici quali: Università, pubblica amministrazione e attori privati. Nello specifico, questi partenariati mirano a:
- Rafforzamento e promozione delle attività e/o azioni previste nella “Terza Missione”.
- Implementazione di welfare universitario: agevolazioni per la mobilità studentesca, allineamento dell’offerta di posti letto in studentati pubblici con la normativa europea;
- Aggiornamento dell’offerta didattica;
- Implementazione e strutturazione dei servizi di orientamento post-laurea (es. Career Day più frequenti e coordinati meglio negli atenei dell’isola).
Cosa cambierebbe nella vita di tutte e tutti noi? Si andrebbe a migliorare concretamente la qualità della vita degli studenti e dei giovani professionisti.
Chi può fare la differenza?
- Pubblica amministrazione (Comuni, Regione, Provincia, Ministero dell’Istruzione e del Merito).
- Università: senati accademici, i diversi soggetti di rappresentanza studentesca.
- Attori privati: aziende, PMI locali, start-up, rappresentanti di categoria, ETS, liberi professionisti.
Come si lega al tema del diritto a restare? Se attuata, la proposta offrirebbe un ventaglio di opzioni più ampio. Nello specifico renderebbe più democratico l’accesso all’istruzione universitaria e più solido il collegamento con il mondo del lavoro. In definitiva: un’università più equa, accessibile e allineata al mondo del lavoro!
Tavolo di lavoro n.17
Titolo sintetico della proposta: MEDI – MEDITERRANEAN ENVIRONMENTAL DEVELOPMENT INSTITUTE
Problema: Gli atenei siciliani risultano percepiti come meno competitivi, sia per la qualità e l’attrattività dell’offerta formativa, sia per le minori prospettive occupazionali post-laurea. Inoltre, l’offerta didattica appare spesso scostata dai bisogni reali del territorio, attuali e futuri, riducendo l’impatto sullo sviluppo locale e sulla capacità di trattenere talenti.
Dati ed evidenze a supporto:
- Nel 2023 il 25% dei diplomati e il 50% dei laureati siciliani hanno deciso di studiare in atenei del Centro-Nord (Rapporto SVIMEZ 2024 e fonti USTAT).
- Il 40% delle imprese siciliane non trova profili adeguati (QDS 2024).
- Il secondo rapporto sulla transizione ecologica delle regioni meridionali mostra che la Sicilia ha indici di sostenibilità ambientale sensibilmente più bassi rispetto a quelli del Centro-Nord (Rapporto Circonomia 2025).
Descrizione della proposta (max 150 parole): La proposta prevede la creazione di un polo di eccellenza formativa siciliano mirato alla ricerca per lo sviluppo sostenibile del Mediterraneo, creando corsi tematici capaci di attrarre studenti, ricercatori e imprese a livello nazionale e internazionale al fine di utilizzare le risorse formate come strumento strategico per risolvere problematiche strutturali e potenziali dell’intero Sud Italia e area mediterranea. L’obiettivo è quello di allineare l’offerta formativa ai bisogni reali, con focus su problemi presenti e futuri come: cambiamento climatico, gestione delle risorse idriche, transizione digitale. Attraendo interesse e risorse di realtà esterne con problematiche territoriali simili.
Cosa cambierebbe nella vita di tutte e tutti noi?
- Un maggiore numero di iscritti siciliani (e non) rafforzerebbe l’attrattività e la competitività delle università siciliane, generando un indotto positivo per tutti i territori coinvolti e una ricaduta occupazionale positiva.
- La Sicilia diventerebbe un elemento portante per il mediteranneo coordinando corsi interuniversitari su problematiche condivise.
Chi può fare la differenza?
- Università siciliane (Palermo, Catania, Messina, Enna)
- Centri di ricerca nazionali e regionali (CNR, ENEA, INGV)
- ITS e scuole specialistiche
- Hub tecnologici ed ecosistemi dell’innovazione.
- Istituzioni regionali e locali (Regione Siciliana, Comuni, Libera Consorzi e aree metropolitane).
- Imprese e associazioni di categoria.
- Organizzazioni della società civile (ETS e associazioni).
Come si lega al tema del diritto a restare? La creazione di un polo accademico di eccellenza sulla sostenibilità potrebbe consentire alle nuove generazioni siciliane di formarsi in modo specialistico su tematiche di grande attualità, non solo per la nostra regione ma per l’intera area mediterranea e internazionale. Questo consentirebbe ai nostri conterranei di restare e ad altri di migrare sul nostro territorio.
Tavolo di lavoro n.18
Titolo sintetico della proposta: CONSORZIO: UN LINK TRA TALENTI E IMPRESE
Problema: I laureati siciliani non trovano riscontro lavorativo rispetto al loro percorso di studi che, spesso, non è improntato alle necessità imprenditoriali del territorio. Di contro, le piccole e medie imprese non riescono ad essere attrattive.
Dati ed evidenze a supporto:
- Basso tasso di occupazione dei laureati in Sicilia: 33,7% (Eurostat 2020).
- Annunci per il sud e le isole nel primo semestre 2023: 9,7% (MessinaToday)
- Limitata capacità di programmi di ricerca applicata al territorio.
- Il 96% delle imprese siciliane sono microimprese (INPS).
- Settori imprenditoriali in espansione in Sicilia: manifattura (+17%), costruzioni (+15%), servizi (+5,6%).
- Welfare territoriale limitato oltre al lavoro già poco attraente.
Descrizione della proposta (max 150 parole):
- Individuare settori chiave in Sicilia e mappare bisogni di innovazione di piccole e medie imprese in Sicilia.
- Dati e risultati delle mappature (interviste con gli stakeholder): creare un ponte tra università e impresa (orientando l’offerta formativa verso domanda) → focus pratico.
- Istituire meccanismi di incentivi per le imprese e nell’assunzione e nella formazione (detassazione e bonus per le imprese che prendono parte del programma).
Cosa cambierebbe nella vita di tutte e tutti noi?
- Aumento offerta di lavoro.
- Aumento tasso occupazionale.
- Restanza e ritorno di siciliani.
- Valorizzazione delle competenze di giovani lavoratori.
Chi può fare la differenza?
- Regione Sicilia
- Commissione Europea (PNRR, Horizon, ecc.)
- Università siciliane
- Associazioni di categoria (Confindustria, Confcommercio)
- Camere di commercio
Come si lega al tema del diritto a restare? Impatto medio/lungo periodo:
- Aumento PIL regionale
- Aumento PIL pro capite
- Investimento in infrastrutture ecc.
Tavolo di lavoro n.19
Titolo sintetico della proposta: Unni persi i scarpi u Signuri: Università come motore dello sviluppo territoriale
Problema: La mancanza di un ruolo decisionale della ricerca universitaria nelle scelte amministrative, allontana lo studente dal proprio territorio d’origine. Lo studente deve essere protagonista della quotidianità della propria realtà per sentirsi moralmente stimolato a rimanere.
Dati ed evidenze a supporto: Circa il 47% della variabilità nell’attrattività dei territori è spiegata da fattori esterni alle università. Diversi documenti dimostrano che sebbene la Sicilia goda di grande autonomia, gli enti locali non hanno le competenze tecniche per gestirle. Secondo Svimez la differenza di ? per singolo studente è di 1000 euro confrontando un ateneo del Nord ed uno siciliano.
Descrizione della proposta (max 150 parole):
- Tavoli tecnici su vari livelli con potere decisionale e composti da rappresentanti dei dipartimenti che forniscono soluzioni alle problematiche territoriali.
- Incrementare partenariati per annualità
- Sportelli e piattaforme di condivisione di problemi e soluzioni.
- Dare spazi fisici di dialogo per trattare criticità emergenziali e proposte
Cosa cambierebbe nella vita di tutte e tutti noi? Le misure proposte permetterebbero una migliore gestione dei fondi, come quelli europei. Gli studenti si sentirebbero coinvolti nello sviluppo del proprio territorio. I risultati attesi sarebbero: aumento degli iscritti ai poli universitari siciliani, l’aumento della partecipazione al dibattito pubblico degli studenti, la crescita del know-how nell’amministrazione pubblica, maggiore corrispondenza tra università e territorio nella risoluzione dei problemi, più spazi fisici e virtuali di condivisione e espressione politica.
Chi può fare la differenza?
- Regione Sicilia
- Università Siciliane: Rettore, ricercatori, direttori di dipartimento
- Enti locali e PA
- Aziende ed enti del Terzo settore
- Cittadini
Come si lega al tema del diritto a restare? La Sicilia è nostra: rendere più profonda la partecipazione dell’università nelle scelte quotidiane significa dare importanza e valore all’istruzione, alla conoscenza e alle risorse che gli abitanti della nostra isola possiedono.